A New York, nel dicembre 1944 si sparse improvvisamente la voce di un attacco tedesco ormai imminente
sulla metropoli, guidato da dischi volanti che trasportavano armi atomiche. Contemporaneamente il New York Times riportò la notizia di una "misteriosa sfera sospesa in aria" e pubblicò foto di oggetti non identificabili che sfrecciavano a evidente, altissima velocità. Secondo l'articolo alcuni londinesi avevano visto questi dischi passare a volo radente sotto i ponti del Tamigi. Pure fantasie? No. Oggi si sa che quelle paure non erano del tutto infondate. I nazisti stavano davvero lavorando a nuove armi fantascientifiche. E tra queste c 'erano anche i dischi volanti.
La notizia di armi segrete prodigiose aveva lo scopo di convincere la popolazione tedesca della vittoria finale, ma a quanto questa propaganda aveva presa anche tra le file nemiche. Su Londra erano stati lanciati gli spaventosi missili V2 e questo dava credito alla notizia.
Nella propaganda nazista la lettera “V” era l’iniziale di “vergeltung” o “rappresaglia”. Il disco volante del Terzo Reich era noto come V7.
Dopo la sconfitta aerea nei cieli inglesi, nel 1941 Herman Göring, il ministro del trasporto aereo chiamo a se gli esperti del settore esortandoli a lavorare per la supremazia aerea della Germania. In questo modo nacque il mito del “disco volante”. A progetto vi lavorarono due squadre separate, la prima formata dal tedesco Richard Miethe, ingegnere aeronautico e dall'italiano Giuseppe Belluzzo specialista in turbine nelle fabbriche di Bratislava e Desdra. La seconda formata da Otto Habennohl e Rudolf Schriever nelle fabbriche Skoda di Praga. Quest’ultimo gruppo raggiunse per primo l’obiettivo.
Il collaudo avvenne nel marzo 1944. Qualcuno riferì che volò oltre i 2000 Km orari, altri che fece solo qualche balzo. Purtroppo tutti i documenti riguardanti il collaudo, che durò 15 mesi sono andati persi.